"Inspirando la frescura umida e l'odore di pane della terra
che da tempo
aspettava la pioggia, guardò i giardini e i boschi che correvano via,
i
campi gialli di segale, le strisce ancora verdi dell'avena e i solchi
neri
con le macchie verde scuro delle patate in fiore.
Tutto pareva
ricoperto da una vernice: il verde diventava più verde, il giallo più
giallo,
il nero più nero. – Ancora, ancora! – diceva Nechljudov, lieto
dei campi,
dei giardini e degli orti che riprendevano vita sotto la
pioggia benefica."
Che bello :*
RispondiEliminaOcchi di gatta, come te!
RispondiEliminaE' vero: gli occhi sono i tuoi! :-)
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